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La ricetta di Gellify per ridisegnare i processi legati alle catene di fornitura grazie alla digitalizzazione

La supply chain del futuro è digitale

 

 

GELLIFY, in qualità di leader della trasformazione digitale propone un percorso che permette di ridisegnare i processi delle catene di fornitura ed approvvigionamento per aziende globali medio- grandi in un quadro di cambiamenti così repentini ed inaspettati come quelli di cui siamo testimoni dall’inizio del 2020.

Quali sono gli ingredienti essenziali per costruire una supply chain resiliente e orientata al futuro? Il risultato, per GELLIFY, è un framework che deve includere i seguenti aspetti :

  • collaborazione
  • ecosistema
  • diversificazione
  • competenze chiave
  • tecnologie abilitanti

Oggi sappiamo che ottimizzare la catena di fornitura abbattendo quanto più possibile i costi, minimizzando le scorte e massimizzando l’uso delle proprie risorse è condizione necessaria,  ma non più sufficiente in mercati in continuo e rapido cambiamento.

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COLLABORAZIONE

I business oggi sono connessi attraverso una supply chain unica che deve essere necessariamente integrata, dove il comportamento di ogni singola azienda impatta su tutte le altre.

Nella supply chain del futuro il concetto di singolo viene superato; non è più possibile ragionare in ottica di singola azienda, ma in quella di tanti attori connessi digitalmente e in grado di attivare modelli di collaborazione virtuosi.

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ECOSISTEMA

La qualità di quello che andiamo ad offrire, del nostro prodotto o del nostro servizio, dipende fortemente dalla sinergia tra tutte le parti che compongono l’ecosistema nel quale l’azienda è immersa, e quindi anche dalle dinamiche destrutturate che si trova a gestire.

Si devono quindi abilitare da un lato, una gestione process driven e facilitare, dall’altro, l’integrazione nei modelli delle peculiarità dei singoli segmenti delle catene di approvvigionamento e distribuzione. 

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DIVERSIFICAZIONE

Per assicurare la flessibilità dell’ecosistema, è importante diversificare sia dal punto di vista demografico – ad esempio affidandosi a fornitori piccoli, ma anche rivolgendosi a provider più strutturati e localizzati in diverse aree geografiche – che dal punto di vista delle soluzioni che tali fornitori possono offrire.

Si devono quindi sviluppare nuove dimensioni della supply chain in termini di localizzazione, tipologia di fornitore e tecnologie abilitanti impiegate.

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COMPETENZE CHIAVE

Ugualmente importante è la capacità di attivare competenze chiave che consentano sia di prevedere la domanda ed i parametri critici della catena di fornitura, che di costruire modelli e piani basati su insiemi di variabili correlate tra loro.

Non ultimo, queste competenze specifiche sono capaci fornire ai decisori aziendali ventagli di scenari possibili per poter agire in modo rapido di fronte ai cambiamenti.

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TECNOLOGIE ABILITANTI

Dove non arriva l’uomo, infine, vengono in aiuto specifiche tecnologie abilitanti e cioè algoritmi di intelligenza artificiale legati a domini tecnologici quali Machine Learning e Search & Optimization.

Queste tecnologie sono in grado di gestire problemi complessi non risolvibili dall’essere umano se non in tempi lunghi e spesso in modo sub-ottimale.

La ricetta di Gellify per RAGGIUNGERE -in conclusione- L’OPERATIONAL EXCELLENCE 

come fare la differenza per guadagnare in efficienza e flessibilità?

 

Insieme, le competenze e le tecnologie sopra elencate sono in grado di aiutare le imprese a fornire risposte agili e precise ai cambiamenti che vanno a toccare gli elementi chiave della supply chain, che sono:

  • accessibilità
  • facilità d’uso
  • integrazione con sistemi esistenti
  • accesso ai dati
  • monitoraggio dei parametri critici in real time
  • interazione proattiva uomo macchina
  • automatizzazione dei processi a basso valore aggiunto

GELLIFY ha una visione strategica sul rinnovamento della catena di fornitura ed approvvigionamento, perché ha il pregio di avere in portafoglio startup proprietarie di tecnologie abilitanti e dunque di soluzioni che permettono alle imprese di trasformarsi e diventare sempre più digital ready.